venerdì 5 aprile 2019

Antigone di Sofocle

Antigone di Sofocle (trad. di Romangnoli)
versione ebook a 0,99, pdf, web (1) (2), cartaceo a 5,71 euro.

Chi è Antigone
video

Antigone di Cottafavi. Nel 1971 il regista Vittrio Cottafavi per la RAI realizza una versione per video dell'Antigone di Sofocle, nella traduzione di Ezio Cetrangolo, con Adriana Asti, Sarah Ferrati, Mariella Palmich, Raoul Grassilli

Coordinate del testo teatrale

TESTO DRAMMATICO E TEATRO.
Un testo narrativo o una poesia, anche se possono essere interpretati dalla voce umana, sono comunque fruibili mediante la semplice lettura personale.
Ciò non vale, invece, per i testi composti con lo scopo di essere rappresentati. Siano essi in prosa o in versi, si tratta sempre di testi drammatici (dal gr. dràma, “azione”), concepiti e composti per essere “agiti”, cioè interpretati dalla voce e dalla gestualità degli attori, davanti a un pubblico di spettatori. Il testo drammatico, in altre parole, a differenza di qualunque altro testo, non nasce per la pagina, né si risolve in essa. Al contrario, esso vive per essere rappresentato, in un certo senso “incarnato”.
L’insieme dei testi drammatici di ogni epoca, la cosiddetta letteratura teatrale, non è però il teatro, benché ne costituisca uno degli elementi fondamentali. Il testo è soltanto uno (e non sempre il più importante) tra gli elementi dello spettacolo, alla creazione del quale concorrono anche la regia, gli attori, la musica, la scenografia, i costumi, l’illuminotecnica ecc.

TESTO DRAMMATICO E TESTO NARRATIVO.
Il testo drammatico ha perlopiù il medesimo scopo del testo narrativo: intrattenere un pubblico, suscitare emozioni, trasmettere sistemi di pensiero, visioni del mondo, idee ecc.
Le strutture dei due tipi di testo - narrativo e drammatico - sono però molto diverse. Nel primo, infatti, il racconto della storia è sempre mediato da un narratore (interno o esterno e, in quest’ultimo caso, nascosto o palese) che spesso informa sugli antefatti e sulle caratteristiche dei luoghi e dei personaggi; nel secondo, in vece, la storia è presentata al lettore/spettatore solamente attraverso il dialogo tra i vari personaggi o con l’uso di didascalie (generalmente in corsivo).
Un testo narrativo inizia solitamente con un’introduzione all'azione, all'ambiente, all'epoca, ai personaggi ecc. Un testo drammatico si apre, invece, con un personaggio che pronuncia una frase e che compie un’azione.

GLI ATTI E LE SCENE.
Il testo drammatico è costituito, di solito, da diversi atti (da uno a cinque), cioè segmenti di azione scenica corrispondenti agli episodi principali della vicenda.
Ciascun atto, a sua volta, può suddividersi in scene, cioè unità drammaturgiche distinte in genere luna dall’altra dall’entrata o dall’uscita di uno o più personaggi, come accade nel testo narrativo con il passaggio da una sequenza all’altra.
Tra un atto e l’altro o, talvolta, al passaggio da una scena a quella successiva può esserci un cambio nell’ambientazione: per esempio a uno spazio aperto si alterna uno chiuso.

LE DIDASCALIE.
Le didascalie (dal gr. didàskein, “insegnare”) sono indicazioni che l’autore fornisce per la messinscena del suo testo. Sono scritte generalmente in corsivo e, nel caso di didascalie interne alla battuta, tra parentesi.
Nei testi drammatici antichi, greci e latini, sono assenti. Erano considerate inutili perché chi si occupava della messinscena era l’autore stesso. Nelle edizioni odierne di queste opere, per aiutare il lettore nella comprensione dei movimenti dei personaggi, sono aggiunte delle didascalie spurie.
Nei testi drammatici moderni le didascalie sono usate in modo molto vario. Alcuni autori preferiscono fornire solo informazioni essenziali. Altri scrivono didascalie lunghe e accurate.


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